SLOW FOOD

L’Apicoltura Colle Salera dal 2019 fa parte del Presidio Slow Food dei Mieli dell’Appennino aquilano.

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Concorso Nazionale “GRANDI MIELI D’ITALIA”
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Concorso Internazionale di mieli biologici “BIOLMIEL”
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Concorso Internazionale “LONDON HONEY AWARDS”
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Concorso Nazionale “I MIELI ITALIANI A MONTALCINO”
MIELI MONOFLORA SLOW FOOD
Oggi soltanto pochi apicoltori riescono a produrre questi mieli monoflora rari
Il Presidio nasce con l’obiettivo di preservare e incrementare la produzione dei mieli particolari dell’Appennino abruzzese andando ad identificare e caratterizzare area per area, i mieli prodotti a quote superiori a 850 metri slm sul territorio di parchi naturali e aree protette.

Mantenere attiva questa tradizione significa tutelare la biodiversità dei pascoli montani e riconoscere agli apicoltori e alle api un ruolo importantissimo nella salvaguardia della biodiversità floreale e vegetale. Oggi, grazie al Presidio è nata la prima associazione di apicoltori della regione, che raggruppa oltre dieci produttori.

La produzione dei tre mieli avviene sulla montagna aquilana partendo da un’altitudine minima di 850 metri s.l.m. In particolare, per i due mieli monofloreali, sono state individuate due aree vocate sul versante aquilano del Gran Sasso (per la santoreggia) e nell’area marsicana del Massiccio del Sirente Velino (per la stregonia), sempre in provincia dell’Aquila.

Il 30% del territorio abruzzese è protetto da un complesso sistema di Parchi e Riserve Naturali e sull’Appennino molti apicoltori, attraverso il nomadismo, spesso spostano i loro apiari direttamente da un’area protetta all’altra.
Grazie ad attività agricole e zootecniche di basso impatto ambientale e alla ricchezza di specie vegetali spontanee non compromesse da forme di agricoltura intensiva, in questa zona è possibile ottenere un miele eccellente.

Nell’areale del Gran Sasso, della Laga e del massiccio del Sirente Velino, tutti in provincia dell’Aquila, sono molto interessanti due mieli monofloreali ricavati dalle essenze più tipiche di queste montagne: la santoreggia (Satureja montana L.) e la stregonia (Sideritis syriaca L.).

Questi due arbusti fanno parte l’uno della famiglia delle Labiate, l’altro della famiglia delle Lamiacee e crescono su prati aridi e terreni calcarei fino a un’altitudine di 1300 metri (la prima) e di 1500 m (la seconda).

Le fioriture si susseguono

da maggio a luglio fiorisce la stregonia e, da luglio a settembre, la santoreggia.
Santoreggia
La stregonia (talvolta confusa con l’ortica per via dell’aspetto) è diffusa in tutto il centro Italia ed è impiegata come decongestionante.
Il miele di santoreggia ha colore ambra chiaro, tendente al giallo verde quando è liquido e al grigio-verde se cristallizzato.
Stregonia
Dopo la raccolta tende appunto a cristallizzare rapidamente, formando cristalli una trama molto fine che conferisce al prodotto una consistenza morbida e piacevole in bocca. Il miele di stregonia, invece, è caratterizzato da un colore molto chiaro, rimane liquido a lungo e ha un sentore lievemente floreale, che si percepisce anche in bocca.
Millefiori
Oltre ai monoflora, la produzione della montagna aquilana offre un millefiori interessante, prodotto sui pascoli montani, in apiari posti a quote superiori agli 850 metri di altitudine. Recenti studi hanno evidenziato come la ricchezza di biodiversità sia direttamente proporzionale all’altitudine montana: oltre la quota di 850 metri si assiste a uno straordinario aumento di fioriture (si va da 80 specie diverse in primavera a oltre 130 in estate).